Storia, Arte, Cultura, Ignoranza,Società, Imprese,
Sistema Industriale, Occupazione e Lavoro
Concetti lontani o vicini?
Sabato 14 maggio, ho avuto l’opportunità di assistere ad un’interessante conferenza sulla storica famiglia Conti di Segni, da cui proviene Innocenzo III.
Ciò che mi piace condividere è come una conferenza centrata sulla “Committenza artistica” di una famiglia, nel periodo medievale possa aver attivato una serie amplissima di riflessioni di cui riporto le principali:
Considerazione Preliminare
Se non sei uno studioso o almeno un appassionato di storia ed arte, di fronte ad un convegno come quello in oggetto, hai sempre dubbi se partecipare o meno. Poi, soprattutto se trovi relatori del livello di Luca Calenne e Emanuela Gianadrea, alla fine esci :rinfrancato, rinvigorito, entusiasta, molto meno ignorante e ti dici: “ho proprio fatto bene a partecipare”.
E’ incredibile constatare quante cose – di estrema attualità – ho imparato in una conferenza sull’atre ed il suo utilizzo nel medioevo.
Poi riflettendo con attenzione ti accorgi che il fenomeno è molto simile a quello che riferiscono i Giovani, anche laureati, quando partecipano alle iniziative di GLOCALitaly e giungono al termine del percorso : “non avrei mai immaginato di poter apprendere e conoscere così tante cose e sentirmi ‘cresciuto’ come uomo,’ più esperto, più completo, più preparato ad affrontare la vita ‘là fuori’….”
Tornando, poi ai contenuti, all’oggetto della conferenza, mi hanno particolarmente colpito due elementi tra loro connessi che pur essendo, nello specifico, appartenenti al MedioEvo, sono di un’attualità incredibile:
- L’arte è stata per lunghissimo tempo il modo con cui il ‘potere’ comunicava con i sudditi, che erano analfabeti ed illetterati;
- Le fake news del tempo, per certi versi hanno avuto una forza, quasi imparagonabile, rispetto alle attuali. Erano molto più dirompenti e hanno costruito le basi del potere e religiose che sono durate centinaia di anni. determinato struttura ed organizzazione sociale.
Nello specifico i relatori ci hanno mostrato come l’arte abbia raccontato conversione e sottomissione di Costantino costruendo una serie di falsi eclatanti che però il poppolo (e non solo) ha acquisito ed ‘interiorizzato’ generando scelte, decisioni, comportamenti… per centinaia di anni.
I punti (a) e (b) immediatamente ci portano a riflettere sui social, sul loro uso, sulla propaganda (attualissima nella guerra Russo-Ucraina) e nel ‘terreno fertile’ dove tutto ciò ‘cresce rigoglioso’ : l’ignoranza. ‘Signora Ignoranza’, nei secoli ha cambiato mille facce, ma purtroppo produce sempre gli stessi risultati. E’ sostanzialmente l’altra faccia della Cultura. (– > vedi Emergenza Primaria Invisibile)
Purtroppo per rappresentarle entrambe, molto spesso, usiamo stereotipi che non aiutano a fotografare bene il fenomeno e quindi ad agire per avviarne da un lato la riduzione e dall’altro l’accrescimento.
A questo punto possiamo fare ancora un altro salto, stimolato dalla cavalcata medioevale nella campagna romana. Affrontare il problema della Cultura, anche da parte di illustri studiosi, soffre di un problema radicale:
si dà per scontato che il ‘cibo’ Cultura, piaccia a tutti indistintamente e non ci siano ‘intolleranze’ o addirittura ‘allergie’ e quindi necessità di studiare con attenzione l’amplissima gamma di destinatari per scegliere ‘contenuto’, tipo di condimento’, di cottura, dimensioni delle porzioni….
Personalmente trovo delle analogie a quanto viene fatto per rappresentare il Mondo del Lavoro soprattutto ai Giovani.
Si prendono situazioni appartenenti a forse, l’ 1% del totale (sarebbero ca. 50mila aziende !!) e si utilizzano come rappresentazione del tutto: le restanti 4.950.000…
Quindi non si dicono baggianate, ma non si rappresenta la realtà e chiunque abbia o abbia avuto contatti e conoscenza del sistema industriale italiano sa quale sia in sostanza la sua situazione e raccontare la parte (piccolissima) per il tutto ai giovani è un ulteriore elemento di impoverimento sociale, economico e culturale, perché non si aiuta a guardare e migliorare la realtà, ma si racconta una realtà che non cè.
Mi fermo qui e mi piacerebbe avviare su questi temi ampi spazi di riflessione soprattutto con i giovani che hanno bisogno di conoscere senza stereotipi.
Ringraziamenti:
ai relatori – #LucaCalenne e #ManuelaGianandrea
al direttore del Museo Archeologico – #AngeloLuttazzi
al Sindaco di Colleferro – #PierluigiSanna