Cogliamo l’occasione dell’imminente Pasqua per rivolgere a tutti i nostri amici un augurio di rinascita e rinnovamento.
Lo facciamo aiutati da un grande pensatore da poco scomparso: Umberto Eco, sperando di riuscire ad apprendere la sua capacità di guardare il mondo fuori dai luoghi comuni quotidiani e dagli stereotipi di parte, innalzandoci sulla cima dell’albero più alto per avere una visione ampia, d’insieme, che ci aiuti a comprendere meglio le complesse vicende che stiamo vivendo.
Un suo libro non recentissimo, di cui riportiamo di seguito il commento di ‘controcopertina’, crediamo possa essere un utile strumento per provare a guardare in modo più profondo il mondo che ci circonda.
A U G U R I !
A passo di gambero
Umberto Eco
Gli scritti di questo libro sono apparsi tra inizio 2000 e fine 2005, negli anni dell’11 settembre, delle guerre in Afghanistan e in Iraq, dell’instaurazione in Italia di un regime di populismo mediatico.
Leggendoli ci si accorge che sin dalla fine dello scorso millennio si sono verificati drammatici passi all’indietro. Dopo la caduta del Muro di Berlino si erano dovuti riesumare gli atlanti del 1914, e da tempo le nostre famiglie ospitavano di nuovo servi di colore, come in Via col vento.
A poco a poco col videoregistratore si è passati dalla televisione al cinematografo, con Internet e le pay-tv Meucci l’ha avuta vinta su Marconi (telegrafia con i fili) e ora l’i-Pod ha reinventato la radio. Terminata la Guerra Fredda, abbiamo avuto con Afghanistan e Iraq il ritorno della Guerra Calda; riesumando il Grande Gioco kiplinghiano, si è tornati allo scontro tra Islam e Cristianità, compresi gli Assassini suicidi del Veglio della Montagna, e al grido di “mamma li turchi!”. È risorto il fantasma del Pericolo Giallo, è stata riaperta la polemica antidarwiniana del XIX secolo, abbiamo di nuovo l’antisemitismo e i fascisti (per quanto molto post, ma alcuni sono ancora gli stessi) al governo, si è riaperto il contenzioso post-cavouriano tra Chiesa e Stato. Sembra quasi che la Storia, affannata per i balzi fatti nei due millenni precedenti, si riavvoltoli su se stessa, marciando velocemente a passo di gambero! Questo libro non propone tanto di tornare a marciare in avanti, quanto di arrestare almeno un poco questo moto retrogrado.