Se avete fatto volontariato potete anche non leggere questa storia, certamente ne avrete altre mille da raccontare; se invece non vi è ancora mai capitato di svolgere attività di volontariato, leggete pure, vi potrebbe essere utile….
Man mano che l’attività dell’Associazione si avviciina alla operatività corrente ci si accorge quanto sia costosa l’attività di volontariato.
No, non per il motivo che voi potreste immaginare e cioè che chi la svolge vuole essere se non profumatamente, almeno adeguatamente remunerato, il motivo è un altro.
In genere le attività di volontariato si svolgono in collaborazione, sintonia, partenariato di soggetti pubblici: è qui che casca l’asino!
A questo, a meno di non essere, per qualche motivo organici all’ente dovrete sottoporvi a riti defatiganti di ‘appuntamentologia’ :
dovete riuscire a trovare telefoni o e-mail giuste;
vi debbono rispondere e mettere in contatto con l’interlocutore giusto;
quindi vi verrà richiesto di mandare qualcosa di scritto;
poi dovrete verificare se quel ‘qualcosa di scritto’ sia arrivato;
ma come molto spesso accade, non si troverà e dovrete rimandarne una copia seduta stante ed attendere conferma di ricezione;
NEL FRATTEMPO PUO’ TRASCORRERE ANCHE UNA SETTIMANA, quindi se avrete fatto una sintesi decente (o forse solo se siete riusciti ad essere non antipatici), avrete la possibilità di incontrare il ‘decisore’ al quale dovrete raccontare di nuovo ciò che avete scritto, però in maniera molto più dettagliata ed in pochissimo tempo, tra telefonate e comunicazioni urgenti
PASSA FACILMENTE UN’ALTRA SETTIMANA.
– quando va bene, la proposta piace e quindi venite dirottati sull’operativo;
ALMENO UN’ALTRA SETTIMANA ancora
– cominciamo a scendere nel pratico:
“il locale è occupato, l’impianto audio guasto, per fare i manifesti ci vuole una settimana… risentiamoci tra 10 gg”
…E PASSANO così, ALTRI 10 GG.
dopo i 10 gg però il figlio del decisore cade ed ha una distorsione alla caviglia, visite, lastre, fisioterapia ed un’altra bella settimana non ce la toglie nessuno.
SI ALTRI 7 GIORNI!
Finalmente si rientra, si ha un altro contatto e finalmente nella prossima riunione dell’organismo colleggiale preposto si andrà in delibera e si otterrà l’agognata autorizzazione, ma questo non avverrà prima di 10 giorni.
QUINDI PASSANO SOLO ALTRI 10 GG.
A questo punto se non sono intervenute altre malattie, inconvenienti tecnici, e festività più o meno ‘strategiche’ siamo entrati in possesso dell’agognata A U T O R I Z Z A Z I O N E …
Quanto tempo è passato? fate voi i conti:
7 gg per il primo contatto, altri 7 per il primo appuntamento
7gg ancora per parlare con l’operativo;
guasti ed inconvenienti vari portano via ancora 10gg;
slogatura della caviglia, ancora 7gg;
riunione dell’organismo 10gg
feste ed inconvenienti vari, almeno altri 7 gg.
TOTALE = 55giorni! (=1.320 hh)
prima di passare alle conclusioni vorrei solo tranquillizzare qualcuno che si starà chiedendo: << ma perchè ogni volta si indicano 7 o 10gg ? >>. Bene non è una ‘licenza poetica’, ma solo l’unità di misura del decisore che non contempla : “vediamoci nel pomeriggio, domani mattina, tra due ore”. Gli impegni viaggiano come minimo a settimane.
Bene, finalmente dopo solo 55gg di ‘carboni ardenti’ abbiamo la possibilità di offrire quelle famose 2hh di volontariato. Anche a voler valutare 1€ ogni ora necessaria arriveremmo ad un costo orario pari a 660,00€ !
Non male per un’attività di volontariato! …..dimenticavo: nel frattempo il bene oggetto di autorizzazione è rimasto INUTILIZZATO, il suo custode ha ricevuto il suo salario, l’ENEL e TELECOM hanno incassato le loro bollette, magari anche la società delle pulizie ha svolto il proprio lavoro ed incassato la giusta ricompensa…