Qualche giorno fa la carissima amica Elena Italiani, dopo l’ennesima atroce manifestazione di ‘mostruosità’ offerta dal genere umano, ci offriva la visione di uno dei tanti gioielli di bellezza che l’Italia custodisce e lanciava un suo grido di Fiducia, di Speranza: ‘La Bellezza ci salverà’.
Parte da qui questa breve riflessione, rivolta a tutti, ma in particolare ai giovani che hanno la loro vita da costruire.
Gli spunti che questa riflessione ci offre sono molti, quello scelto, anche se non fosse il più importante, è certamente quello più ignorato e sottovalutato:
Bellezza: Causa o Effetto?
Credo di non sbagliare dicendo che la riflessione di Elena considera la Bellezza come risultato; elemento in grado di agire positivamente sull’Umanità.
L’approccio ci ha stimolato a percorrere la strada che ha permesso alla Bellezza di manifestarsi, dispiegando così gli effetti auspicati.
Proviamo perciò a fare una riflessione su Cosa, Chi e Come abbia consentito che questa si manifestasse, ciò che ha permesso alla Bellezza di manifestarsi, in breve: quali sono state le ‘Cause’ che hanno generato l’Effetto– >>BELLEZZA.
Il Viaggio a ritroso
Restando fermi all’immagine mostrataci (‘Il Ratto di Proserpina’ di GianLorenzo Bernini) proviamo a guardare tutto ciò che c’è ‘prima’ della Bellezza, tutto ciò che ha permesso la sua realizzazione/manifestazione. Mentre percorriamo questa strada all’indietro, proviamo a vedere se ci siano delle similitudini, delle connessioni con quanto quotidianamente accade a ciascuno di noi.
Effettueremo il viaggio ‘a ritroso’ sulla strada che ha portato il Bernini a regalarci le tante espressioni di ‘Bellezza’, utilizzando alcune frasi che ci narrano vita, fatti ed aneddoti relativi al Bernini su Wikipedia (in corsivo).
Il Bernini, certamente ricco di grandi doti artistiche naturali (figlio d’arte), ha usufruito anche di
Contesto –
La Roma dell’inizio del XVII secolo era una città che viveva un periodo di fervore di un mondo artistico eccezionale, di grandi novità, di rivoluzioni vere e proprie
Scambi & Confronti –
città che ospitava artisti provenienti da tutta Europa, in un continuo confronto e scambio di conoscenze ed esperienze
Ha ricercato e messo a punto tecniche specifiche coerenti con il proprio ‘discorso’ artistico:
Capacità Tecniche – l’artista adottò una particolare tecnica di invecchiamento del marmo,
Ha utilizzato tecniche produttive ed organizzative anche non usuali nel suo campo:
Organizzazione & Collaborazione 1 – Importante fu per il giovane Bernini la conoscenza dell’organizzazione di un cantiere collettivo
Organizzazione & Collaborazione 2 – l primo esempio di fattiva collaborazione tra due scultori.
Ha individuato un elemento distintivo del suo ‘prodotto’ che lo rendevano e l’hanno reso unico:
Contenuti Specifici – in queste composizioni l’artista fissava un momento transitorio, cioè il punto culminante dell’azione. Inoltre l’osservatore, grazie a una quantità di espedienti, è attratto nella loro orbita
La sua produzione è stata intensa e continua:
Impegno & Continuità – …i quattro gruppi borghesiani, che lo tennero impegnato per cinque anni
Oltre a tutto ciò e tanto altro che potremmo definire componenti ‘alte’ del lavoro, certamente l’artista si sarà ‘scontrato’ con la parte ‘bassa’,
‘sporca’, ‘fastidiosa’ del lavoro: andare in cava, organizzare, occuparsi di: tagli, selezione, materiali, attrezzi, loro scelta e manutenzione, spostamenti e trasporti di materiali ed attrezzature, e tantissime altre attività operative ‘a scarso valore aggiunto’, potremmo dire …. e tutto senza Internet !
Anche lui si sarà in qualche modo confrontato con il suo
percorso professionale, tanto che già maturo, l’artista confessò, rivedendo uno dei suoi capolavori giovanili (l’Apollo e Dafne):
“Oh quanto poco profitto ho fatto io nell’arte della scultura in un sì lungo corso di anni, mentre io conosco che da fanciullo maneggiavo il marmo in questo modo!”. .
Tutto quanto sopra e molto altro ancora avrà affrontato il grande Bernini, momenti di ‘normale’ vita produttiva/operativa. ‘Normale’, appunto, tanto che né chi la vive né chi la racconta si sofferma a considerare . Siamo infatti abituati a concentrarci sul risultato (= Effetto) dell’
operare quotidiano, non sull’operare (= Causa) che ha prodotto quel determinato effetto!
Carissimi Giovani (…ma non solo)
Se invece imparassimo a guadare tutto ciò che ci ha portato ad un determinato risultato, buono o cattivo che sia, a riconoscerne il valore e l’importanza, forse
avremmo tutti maggior consapevolezza dei possibili risultati che giorno dopo giorno ci apprestiamo a produrre
, molto spesso assieme ai nostri compagni di ‘viaggio’.
Potremmo così, godere a piene mani e senza intermediari, della Bellezza che riusciremmo a produrre tutti assieme consapevolmente.
A nostro avviso queste considerazioni oltre ad essere importantissime, se non addirittura fondamentali per il futuro lavorativo di ciascuno di noi, lo sono altrettanto per cercare di dare un contributo, non solo ideale/intellettuale, ma operativo e sostanziale ad un rinnovamento intercontinentale delle società.
Per chi avesse interesse a comprendere meglio ciò che intendiamo, consigliamo di ascoltare le interviste dei nostri amici Italiani residenti all’estero. Sarà facile avere la conferma che, talvolta in maniera implicita, altre esplicitate chiaramente, che: tenacia, determinazione quotidiana e voglia di migliorare, assieme ad altre importanti scelte e componenti specifici individuali, siano state il ‘motore’, l’EFFETTO del loro successo, della loro soddisfatta scelta di vita.
Tra queste proprio l’intervista di Elena, è un ottimo esempio di quanto affermato.