Si fa presto a dire questo è proprio il lavoro che mi piace, ma occorrescoprire il “lato oscuro” del lavoro dei nostri sogni per poterlo svolgerenel migliore dei modi e trarne la nostra soddisfazione.
Prendiamo spunto da questo brevissimo post del rapper autore di quella canzone che è diventata una nostra piacevole compagna di viaggio: “Globalocale” perché è una magnifica sintesi di un nostro precedente post “
Così come nel nostro post che vi invitiamo a (ri)leggere, in maniera molto pratica ed operativa, Emanuele mette l’accento su quella parte “dura”, “bassa”, “pesante”, “fastidiosa” che normalmente non si considera e che spesso è una parte estremamente ampia anche di lavori ed attività che si è abituati a valutare per l’effetto “estetico” che produce il risultato.
Riflettere su questi concetti probabilmente aiuterebbe molti giovani che, pur dotati tecnicamente, culturalmente e creativamente, di fronte a ciascuno delle necessarie attività “collaterali” rinunciano a causa dell’apparente insuccesso raggiunto visto il “basso (ma necessario) livello” di queste attività collaterali.
Probabilmente si è aperta un’era nella quale la soddisfazione sul lavoro arriderà a chi, cosciente di quanto detto, saprà affrontare con spirito guerresco, ma sereno anche le ‘insignificanti’, ‘fastidiose’ e ‘pesanti’ attività collaterali che il lavoro scelto comporterà.
Quindi “sacco in spalla” e pedalare, attenzione però a non perdere di vista l’Obiettivo!