…questo è l’obiettivo del progetto.
Nell’ ambito del progetto, guidato dalla Fondazione Politecnico di Milano si sottolinea che:
“partendo dal volontariato, abbracciando etica e valori, ognuno può crearsi una carriera e una posizione.”
I partners del progetto hanno studiato quali sono le competenze chiave che le persone maturano facendo volontariato e che possono fare la differenza sul lavoro.
Tutto ciò serve a formalizzare e dare valore effettivo a quanto ormai da tempo, anche noi di GLOCALitaly, proponiamo ai giovani della zona.
[vedi: Sviluppo Associativo e Collabora con noi]
È importante che i giovani comprendano che:
Il lavoro è un bene prezioso. Il lavoro chiama altro lavoro, perché le competenze che vengono esercitate ogni giorno sono quelle che sopravvivono e che restano nel patrimonio di una persona per sempre.
Un insegnante senza una classe saprà insegnare?Un avvocato senza tribunale, saprà esercitare la sua professione?Un medico senza ospedale, saprà comprendere, valutare, operare, dirigere…?
Sembra banale, ma è così.
Più una persona lavora e più le sue competenze trovano forza, si aggiornano e diventano appetibili per il mercato del lavoro.
Come sottolineato nell’ultima news della ‘Fondazione Politecnico di Milano’ –capofila del progetto-: “
L’esperienza del volontariato è, senza ombra di dubbio, una straordinaria occasione di crescita personale e di arricchimento a livello umano. Ma non solo… Attraverso il volontariato impariamo cose nuove, sperimentiamo, sviluppiamo capacità e competenze che possono essere spese in altri contesti, così come nel mondo del lavoro.
L’esperienza del volontariato, se correttamente valorizzata, si traduce quindi in una straordinaria occasione anche per crescere professionalmente.
Se riconosciuta e resa esplicita, può facilitare la mobilità all’interno del contesto lavorativo, a livello locale e internazionale, per chi è già impiegato e per chi ancora studia.
”
Aspetto paradossale
legato ai concetti sopra espressi è dato dal fatto che, per ora sono solo professionals, che già hanno un’occupazione, a sottolineare interesse a svolgere attività di volontariato ‘pro bono’ nel loro ambito professionale….
Al contrario, i giovani ‘in cerca di lavoro’, vedono con molta diffidenza la cosa, sia perché non sanno/riescono a discernere tra attività a Valore Aggiunto da quelli di pura ‘manovalanza’; sia perché preoccupati di cadere in alcune delle innumerevoli forme di sfruttamento lavorativo moltiplicatesi negli anni.
E’ bene però che, soprattutto i giovani in cerca di lavoro, sappiano che riuscire a saper discernere tra queste problematiche evidenzia e seleziona capacità e competenze che avranno poi il loro peso in ambito lavorativo.
Vedi anche: